BERNARDO ASPLANATO e i suoi dipinti
Amor sacro e amor profano
Bernardo Asplanato, nato a (Porto Maurizio, 31 marzo 1922 – Imperia 12 febbraio – Imperia 2019) ha frequentato il Liceo Artistico di Torino e successivamente il corso di composizione pittorica tenuto dal grande Felice Casorati presso l’Accademia Albertina; ha insegnato disegno e storia dell’arte presso le scuole secondarie imperiesi ed è stato titolare della cattedra di pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Sanremo.
Egli fece parte dell’Associazione degli Incisori Liguri e sue acqueforti si conservano presso la Civica Raccolta Bertrelli al Castello Sforzesco di Milano e presso il Gabinetto di Stampe di Bagnocavallo; è Premio Anthìa del 1997 e Premio Parasio del 2000.
Il Comune di Imperia gli ha dedicato la fondamentale antologica del 1994 ed un successivo omaggio ostensivo in occasione del novantesimo compleanno dell’artista nel 2012. Una rassegna curata dall’Istituto Internazionale di Studi Liguri, dedicata ad acqueforti donate allo stesso, ha avuto luogo nel 2014.
Un mare di libri! ESTATE
Graziella VOGHERA “Segni e Poesia”
La Biblioteca ha partecipato con il suo stand
“ai quattro canti” (angolo Via Cascione / Via XX Settembre)
Accedi al sito della Fiera del Libro
La Biblioteca ha aderito al Maggio dei Libri 2016
Elenco delle iniziative:
LIBRIAMOCI IN BIBLIOTECA
Rassegna di Incontri con l’autore in Biblioteca:
INSIEME TRA LE RIGHE
Letture di Filosofia e Letteratura
Icone del pensiero – Le Immagini e il “Vedere” Filosofico
con Claudio Badano, Pasquale Indulgenza e Silvio Zaghi
Libri che parlano di libri
con Anna Maria Larcher
UN MARE DI LIBRI
Ritornano i ragazzi dell’Associazione Il Porto dei piccoli ONLUS con i laboratori ludico-didattici sul tema del paesaggio marino, dedicati ai bambini dai 3 ai 12 anni:
ECONOMIA DEL GRATUITO CHE “VALORE” HA LA CULTURA?
Sabato 7 maggio 2016 ore 17,30 – Corrado Bologna e Stefano Caselli dialogano su ECONOMIA DEL GRATUITO Che “valore” ha la cultura?
VISITE GUIDATE ALLO STUDIO E ALLA BIBLIOTECA DI EDMONDO DE AMICIS
Visite guidate allo studio e alla biblioteca di Edmondo De Amicis, su appuntamento
VISITE AL DEPOSITO LIBRARIO DELLA BIBLIOTECA
Visite guidate su appuntamento ai locali del deposito librario della Biblioteca
GIORNALI, MANIFESTI E CURIOSITÀ A IMPERIA TRA REGNO E REPUBBLICA
Mostra dal titolo “Giornali, manifesti e curiosità a Imperia tra Regno e Repubblica” a cura di Sergio Cecchinel, presso la Sala Mostre della Biblioteca Civica.
BIBLIOCIAK
Il progetto, dedicato ai bambini della Scuola Primaria, è realizzato dalla Biblioteca Civica in collaborazione con l’Associazione Cineforum di Imperia e si avvale dell’appassionato contributo del Sig. Orlando Botti, esperto di cinematografia, il quale, in veste di tutor, accompagnerà bambini, insegnanti e genitori, in un viaggio, per immagini e libri, di educazione all’immagine e introduzione alla cultura cinematografica.
SINGOLARE PLURALE
Mostra di artisti francesi della Costa Azzurra
18 maggio – 8 giugno 2016 – Sala mostre
Dal lunedì al venerdì 15,30-18,30
Sabato 10-12
Margherita Oggero – LIBRIamoci in Biblioteca 2016
I due manoscritti di Edmondo De Amicis
Ito Ruscigni – LIBRIamoci in Biblioteca
Corrado Bologna – LIBRIamoci in Biblioteca
LA NAVICELLA DEL MIO INGEGNO: LA METAFORA DELLA NAVIGAZIONE NELLA COMMEDIA DANTESCA.
Aspettando Giuseppe Conte
Nato a Porto Maurizio nel 1945, laureato alla Statale di Milano con Gillo Dorfles nel 1968, il poeta imperiese calca con sicurezza da allora un agone complesso muovendo verso coraggiose riscoperte del mito, del sacro, della natura in una dinamica intensa che lo conduce, per apici, dall’occupazione simbolica di Santa Croce in Firenze (1994) al Premio Viareggio (2006), in un geloso rapporto con la sua città, separato e parallelo, fatto di amori intensi e di lucide critiche costruttive.
Nel lungo cammino percorso si è diviso tra poesia (L’ultimo aprile bianco 1979, L’oceano e il ragazzo 1983,Canto d’oriente e d’occidente 1997, Nuovi Canti 2001, Ferite e rifioriture 2006), teatro (Boine 1986, L’Iliade e il jazz 1995, Nausicaa 2001, Veglia 2002), saggistica (La metafora barocca1972,Terre del mito 1991, Il paesaggio di Ermes 1999, Viaggio sentimentale in Liguria 2010), narrativa (Primavera incendiata 1980, Equinozio d’autunno 1987, L’Imperoe l’incanto 1995, Il terzo ufficiale 2002, L’Adultera 2008, Il male veniva dal mare 2013) e traduzioni (da Shelley, Lawrence, Blake, Rezvani, Whitman).
Una produzione corposa e profondamente meditata che lo colloca senza dubbio ai vertici della letteratura nazionale contemporanea.
Adriano Bassi – LIBRIamoci in Biblioteca
Imperia, Passeggiando col Nonno. Fotografie di Luigi Scrimaglio 1897-1988
Ricordo di Giorgio Bertone
Si è spento a soli sessantasette anni il Professor Giorgio Bertone, Docente di Letteratura Italiana nell’Università di Genova: un grande esponente della cultura ligure e soprattutto un amico che ha saputo volgersi alla nostra realtà letteraria rivierasca, più o meno recente, con uno sguardo nuovo, smagliante, attento, libero ma profondamente affezionato di critico protagonista come di uomo schivo e consapevole della portata del suo ruolo interpretativo.
Imperiese illustre (era nato a Porto Maurizio nel 1949) ha mantenuto con la Sua Città e con questa Biblioteca in particolare un rapporto continuo, essenziale, fatto di idee, realizzazioni, spunti, progetti, costituendo nei fatti un punto di riferimento continuo, una ragione di stimolo per il futuro.
Lo abbiamo avuto ospite per una brillante conferenza ancora sabato 21 novembre scorso e ci ha incantato con una lettura dotta, appassionata, piacevolissima d’un tema che gli era ultimamente molto caro: quello relativo all’analisi concettuale dell’affresco del Buon Governo di Ambrogio Lorenzetti nel palazzo comunale di Siena con tutte le riflessioni etiche e politiche (altamente politiche) che avrebbero potuto conseguirne.
Ci sarà tempo per una doverosa e corale riflessione sulla portata della Sua opera insigne (per cui sin d’ora la Biblioteca si offre, ovviamente, quale sede naturale di dibattito) ma una pur rapidissima scorsa alla sua solida bibliografia ci restituisce un ritratto, per così dire, sorprendente del suo valore di studioso, sin dai primi passi indirizzati al Cesare Vivaldi dialettale (1976), quindi più che interessato per Boine, per De Amicis, per Pastonchi, per Calvino, per Biamonti, ovvero per le voci più alte che, ancora radicate in un Ottocento lontano, hanno segnato di sé il grande Novecento letterario della Riviera. A ciò si è aggiunta, nel tempo, specifica attenzione per singolari vene “etnografiche”, per la metrica e la musicalità poetica, ma soprattutto per il rapporto fra letteratura e paesaggio analizzato in alcuni saggi fondamentali dei primi anni Duemila che restano senz’altro fra le Sue cose più originali.
Un unico, lungo colloquio teso fra lucidità e coinvolgimento palese, durato oltre trent’anni, con le voci ed i caratteri più veri della Sua terra: ecco come mi sentirei di definire, anzitutto una carriera di studioso svolta ai massimi livelli accademici con l’ausilio di un carattere forte, concreto, sincero, un senso estetico innato, una prosa indagatoria scorrevole, chiara, illuminante anzi, nel proporre chiavi di lettura perfette e talvolta pungenti.
Tornano alla mente i lontani anni Settanta quando in Biblioteca (si era allora in via Belgrano) lo conobbi ancor giovane ricercatore universitario intento a collaborare con Guido Sanlorenzo ed altri amici, a cominciare dal Convegno su Boine del ’77 e proseguento con l’altro su De Amicis dell’81, all’impresa di un risveglio culturale d’Imperia che non ha dato forse tutti i frutti sperati ma che ha indubbiamente segnato la storia della Città in quel periodo e dopo.
Ricordando Giorgio Bertone (che ha voluto riposare in Rezzo, terra dei suoi vecchi, in un ultimo abbraccio a quel paesaggio che indubbiamente gli era più familiare) sarà come ricordare un po’ anche quegli anni rinnovando le speranze che ne furono alla base.
Imperia 2 gennaio 2016
Gianni De Moro
“Per Ligustro”
Con il Maestro Giovanni Berio “Ligustro” (scomparso l’11 dicembre scorso all’età di novant’anni) la cultura imperiese perde un punto di riferimento autorevole come un protagonista di grande umanità.
Dallo “scagno” di via Des Geneys, nel quale, in pittoresco creativo affastellarsi, convivevano legni in lavorazione, materiali d’uso, pubblicazioni, appunti e idee allo stato puro, aveva preso avvio, molti anni or sono, una parabola artistica originalissima e preziosa, un vero “trapianto” spirituale, quasi un’incarnazione a distanza del genio della xilografia policroma giapponese nelle sue declinazioni tecniche classiche, le più pure ed espressive: un percorso severo e sereno che ha portato Giovanni Berio ad essere conosciuto ed ammirato ovunque, soprattutto in Oriente, origine della sua più intensa ispirazione.
Il vitale rapporto fra l’artista e la sua città d’origine è approdato nei fatti ad un sottile ma tenace “fil rouge” collaborativo col Settore Cultura del Comune d’Imperia e poi con la Civica Biblioteca, un contatto fatto di reciproca stima concretizzatosi in ultimo nella liberale donazione dei legni incisi e degli altri materiali di studio dell’Artista, tutto quanto legato ad una vita di sperimentazione e di ricerca oggi raccolto, nel suggestivo spazio dedicatogli e costantemente visitabile al secondo piano della “Lagorio”, al riparo da ogni dispersione.
Nel 1992 la prima mostra al Cento Culturale Polivalente (curata da M. Anfossi e G. De Moro) pose le basi di tale proficuo operare “rivelando”, per così dire, agli Imperiesi la straordinaria “verve” di Berio e la raffinatezza di opere peraltro già apprezzate in Europa e nel mondo.
Nel 1997 ci fu la conferma con una seconda iniziativa espositiva, ancora al Polivalente, ad ampliare sorprendentemente l’offerta culturale del Maestro.
Il 9 maggio 2015, dopo lunga riflessione, Giovanni Berio decide di legare il ricordo tangibile del suo splendido e fecondo itinerario artistico a una donazione connessa indissolubilmente ad uno spazio dedicatogli dalla Biblioteca Civica Lagorio.
Segue la belissima, recente rassegna “Ligustro e il suo Giappone” svoltasi dal 25 ottobre all’11 novembre 2015 (curata da S. Bonjean, F. Berio e C. Senesi) che nel vasto successo di pubblico conseguito vede confermata la fondatezza di un ultraventennale cammino percorso.
Un cammino che, con l’aiuto del figlio dell’Artista, l’Amministrazione Comunale e la Direzione della Biblioteca hanno tutta l’intenzione di proseguire con tenacia (come ha confermato l’Assessore alla Cultura Podestà nell’ultimo saluto a “Ligustro” dell’altro ieri) in ricordo di un uomo schivo e sensibile, un “adoratore del bello”, come lui stesso ebbe talvolta a definirsi, un cittadino del mondo dell’Arte pronto a coniugare con naturalezza la luce della sua Riviera e le forme affabulanti dell’altrettanto suo Giappone.
Solo apparentemente, quindi, Berio si era scostato dagli spunti ispirativi che il Ponente ligure è solito suggerire: in realtà l’emergere in molte sue opere di ligurissime (anzi, onegliesissime) cellularità descrittive, tocchi citazionali o quant’altro, ci rende consapevoli della sua ponentinità sommersa, sempre pronta ad esplodere nel sogno come la scelta stessa del suo nome d’arte rivela nel richiamo semantico ma anche onomatopeico al ligustro albero ornamentale dell’estremo oriente importato nei giardini liguri dalla fine dell’Ottocento.
18 dicembre 2015
G.DM.